Se riuscivate ad entrare, dopo una lotta corpo a corpo con i vostri vicini (la così detta gentilezza giapponese scompare in quei momenti!), la situazione era la seguente: non potevi muoverti neanche di un centimetro. Appena varcavi la soglia di quel vagone, infatti, entravi a far parte della “massa del treno”, ovvero un’unica entità che oscillava in sincrono a ogni oscillazione della vettura.

Crowded train Japan giappone treno

Treni affollati in Giappone (c) 1) https://japanthroughkimseyes.files.wordpress.com/2011/07/20080414_0390_crowded.jpg; 2) http://30.media.tumblr.com/tumblr_l9fdqaufvo1qz7ymyo1_500.jpg; 3) http://www.tofugu.com/wp-content/uploads/2012/09/train-header.jpg

Lo spirito di sopravvivenza in casi simili diventa fondamentale e come un animale nella giungla, ho osservato esattamente che cosa facessero i giapponesi per entrare dentro quel treno e da osservatore passivo, sono diventata in poco tempo una spietata pendolare “attiva”.

Ho imparato, infatti, le svariate tecniche che in Giappone devi conoscere per diventare un vero pendolare giapponese:

  1. Il tuffo carpiato all’indietro. E’ una tecnica interessante perché richiede un’assoluta “faccia di bronzo” mentre ti lanci sulle altre persone all’interno del treno, incurante del fatto che le stai letteralmente colpendo. Come ho specificato all’inizio è puro spirito di sopravvivenza. Perchè all’indietro? L’ho imparato il primo giorno: entrando normalmente all’interno del vagone in quelle condizioni, potresti ritrovarti con la faccia schiacciata contro quella di un’altra persona: meglio porgergli la schiena a quel punto, no?
  2. Le spallate e gomitate assassine. Questa tecnica potrebbe essere un’appendice di quella menzionata in precedenza, poiché serve sempre a crearsi uno spazio vitale intorno incuranti dei corpi altrui.
  3. La Bella Addormentata in piedi. Una tecnica efficace per estraniarsi dalla situazione “affollata”, era di addormentarsi in piedi. Ho impiegato circa un mese per riuscirci (all’inizio pensavo fosse impossibile mentre osservavo i giapponesi farlo), ed era rigenerante. Essendo così attaccanti l’uno con l’altro era quasi impossibile cadere e quindi eri cullato nel tuo sonno.

Scherzi a parte, è stata un’esperienza incredibile sotto molto aspetti e sicuramente divertente da raccontare ora (ai tempi non la pensavo esattamente così!).

Vi è mai capitato di vivere un’esperienza simile? Di appropiarvi delle usanze del Paese dove siete stati per “sopravvivere”?