La mia Pasqua in Giappone

da Apr 12, 2020Racconti di viaggio, Giappone0 commenti

Tokyo, Giappone

Sono in Giappone, sono arrivata da pochi giorni. È il primo viaggio così lontano da casa e mi aspetta molto tempo prima di tornare in Italia. È la stagione dei ciliegi in fiore e dopo che sono atterrata, sono stata per due giorni a Narita in un hotel tristissimo prima di trasferirmi a Tokyo. Pensavo fosse una buona scelta prima di avventurarmi per la metropoli ma, complice un tifone e il brutto tempo, sono stata bloccata tutto il tempo in hotel, a fissare il paesaggio alieno davanti a me dal cinquantesimo piano, quasi terrorizzata dalla possibilità di uscire.

Il giorno di Pasqua cerco di spiegare alla vecchietta che mi ospita il significato della festa, ma non riesco ad esprimere che cosa questa celebrazione significhi davvero per me. Sono atea eppure la Pasqua è sempre stata una festa da passare in famiglia. Fra i vari regali che ho portato dall’Italia c’è anche “Su pan’e saba”, il dolce pasquale fatto dalle mani delle mie prozie sarde. La signora Onozaki lo taglia e mentre osservo le mandorle e gli zuccherini colorati attaccarsi al coltello, mi sembra tutto sbagliato. Non dovrei essere qui.

Dopo pranzo torno al piano di sopra di questa villetta, nella mia camera arredata in stile tradizionale. Mi siedo per terra sul tatami, apro la valigia che non ho ancora completamente disfatto ed estraggo un uovo di metallo della Lindt che mia madre mi ha regalato prima di partire. Mi viene da piangere mentre apro un cioccolatino.

Cosa ci faccio qui? Perché sono davvero qui, cosa volevo dimostrare?

Decido di andare a fare una passeggiata per Kyodo, la città dove abito (Tokyo è una metropoli, non esiste un vero e proprio centro). Ci sono molte persone in giro. Passo da un parchetto vicino casa e mi incanto a vedere i ciliegi in fiore. Ci sono dei ragazzi seduti sotto un albero, penso abbiano fatto un picnic, sono rimaste solo delle confezioni di cibo sparse sulla tovaglia cerata.

Mi siedo anche io sono una panchina e cerco di farmi forza.

Ci saranno altre Pasque da vivere insieme alla mia famiglia e sono convinta che questa mia esperienza in Giappone mi cambierà la vita. (Ed è stato così).

Aprile 2010

 

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